La forma del Rinascimento, mostra a Roma

Dal 16 giugno al 5 settembre 2010 presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia è programmata la mostra "LA FORMA DEL RINASCIMENTO" (Donatello, Andrea Bregno, Michelangelo e la scultura a Roma nel Quattrocento). Detta iniziativa è a cura della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico ed Artistico e del Polo museale di Roma con la collaborazione della Fabbrica di San Pietro.
L'esposizione in dettaglio sarà articolata in tre sezioni: I) Donatello, il corpo e l'espressione; ( otto opere di Donatello stesso ed altri fra i quali Michelozzo); II) Andrea Bregno e la scuola romana del quattrocento (una quindicina di sculture a suo tempo realizzate dallo stesso Andrea Bregno, da Mino da Fiesole, Giovanni Dalmata ecc.); III ) Michelangelo e "michelangiolismi" a Roma nel primo cinquecento (circa cinque opere, incluse alcune del Buonarotti ed una di Jacopo Sansovino).
Fra i pezzi forti della mostra è da segnalare un pregiato bassorilievo (foto in alto) opera michelangiolesca poco nota che è prestata dal Museo Diocesano Prenestino di Arte Sacra (Palestrina). Nello specifico tale scultura rappresentante Eolo (o comunque un "vento marino") faceva parte delle
decorazioni in marmo della chiesa di Santa Maria Maddalena a Capranica Prenestina (RM). Un ulteriore pezzo che può essere riferito all'ambito michelangiolesco è un "Leone reggistemma" proveniente dalla stessa chiesa di Capranica Prenestina.
A parte le citate opere del periodo romano di Michelangelo, provengono da cittadine del Lazio anche alcune statue del Bregno (da Genazzano e Bracciano).
Fra gli altri marmi esposti sono comunque diversi quelli ben notevoli. Per Donatello: una formella con angeli musicanti ed una "Protome equina" ; per mani di Mino da Fiesole e Giovanni Dalmata, alcune sculture provenienti dal Monumento funebre di Paolo II Barbo.
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Giorni e orari di apertura al pubblico: da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle 19.00. Alcune attività organizzative sono a cura di Civita, il catalogo della mostra è invece preparato dalle edizioni Rubettino.